venerdì 20 luglio 2012

In Spagna infiamma la protesta, in Italia la caccia all'ombrellone

Marco Cedolin

Anche ad un osservatore estremamente disattento non potrebbero sfuggire le tantissime analogie fra le misure lacrime e sangue imposte in Spagna dal governo Rajoy, seguendo alla lettera le direttive della Bce e le "riforme" sangue e lacrime  dispensate in Italia da Monti, con l'ausilio di lacrima Fornero e di tutti i banchieri che gli fanno da contorno.
Fin qui nulla di strano, dal momento che il "padrone" che dirige le gesta di tutta codesta pletora di camerieri di banca é uno solo, così come univoche sono le sue direttive.
Meriterebbero invece qualche riflessione le reazioni del popolo spagnolo e di quello italiano, posti di fronte ad una serie di angherie in tutto e per tutto simili....


Gli spagnoli si riversano esasperati nelle piazze, bloccano il paese, si scontrano con la polizia, nonostante la sbirraglia spari pallottole di gomma, perfino addosso ai bambini.

Gli italiani stanno a guardare, esternando al più qualche mugugno, e l'unico luogo nel quale si riversano in massa é caratterizzato dal bagnasciuga, dove lottano stoicamente per la conquista di un ombrellone.

In Spagna, sia pur fra mille contraddizioni, sembra esistere la percezione del disastro immanente che sta abbattendosi sulla testa di tutti. I cittadini tentano una reazione (magari disordinata e probabilmente inutile) e realizzano la necessità, di scendere in strada, senza che per forza di cose debba esserci qualcuno che ce li conduca per mano.

In Italia la popolazione si divide fra i lettori di Libero e del Giornale, che attendono fiduciosamente il momento in cui le forze dell'ordine e l'esercito verranno a liberarci dai banchieri che pagano loro lo stipendio.
E gli ascoltatori di Travaglio e Santoro che altrettanto fiduciosamente aspettano la "chiamata alle armi" della sinistra, al momento troppo impegnata a discutere dei matrimoni gay e delle primarie.

Nel frattempo, nonostante proprio ieri sia stato approvato il MES, nell'indifferenza generale, tutti (tranne gli 8 milioni d'italiani ormai alla fame) corrono affannosamente alla ricerca di un ombrellone e di uno scampolo di battigia dove andarsi a coricare.
Il caldo imperversa e agitarsi troppo potrebbe far male alla salute, l'ha detto anche il TG.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo un'economia sommersa tra le più alte del pianeta. Ecco la risposta. Siamo italiani, nel bene e nel male, solo che il male, in questo momento, tiene molti italiani a galla. Nell'arte di arrangiarci, fare mille lavoretti, siamo inoltre maestri e così i cc di milioni di italiani, dal piccolo manovale o tuttofare a nero, fino al grosso intrallazzatore, sono ancora in attivo, oltre poi, l'arcinoto materasso...

Unknown ha detto...

@Falkorosso, sono del tutto d'accordo con te, ma mi chiedo per quanto ancora questo sistema italico reggerà.