venerdì 29 aprile 2011

Lemmario di guerra "V" come Viagra

Marco Cedolin
Qualcuno potrebbe trovare fuori luogo questa citazione farmaceutica in un contesto in cui si diquisisce intorno alla guerra e alle parole, ma anche la "pillola blu", da oggi può venire annoverata a pieno titolo fra le armi di distruzione di massa in possesso delle truppe fedeli a Gheddafi.
Gli Stati Uniti, nella persona dell'ambasciatore Usa all'Onu Susan Rice, durante una riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza dedicata alla Libia, hanno infatti accusato l'esercito di Gheddafi di stupri sistematici, affermando che ad alcuni reparti sarebbero state distribuite pillole di Viagra per facilitare le violenze.....

mercoledì 27 aprile 2011

Lemmario di guerra "C" come Cazzate e cazzari

Marco Cedolin
Perché qualche volta è bello trovare il gusto di chiamare cose e persone con il proprio nome di battesimo, senza indulgere in francesismi o tarparsi le ali per eccessiva bonomia.
Il ministro degli Esteri Frattini, già noto a suo tempo per avere affrontato la guerra in Ossezia in costume da bagno alle Maldive, ha affermato, con baliosa convinzione ''Senza singole azioni aeree mirate contro i carri armati di Gheddafi, lasciamo consapevolmente uccidere civili a centinaia o forse a migliaia. Ecco perche' non possiamo tirarci indietro''.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, interpellato mentre partecipava ai festeggiamenti per il 25 aprile, in merito alla decisione del governo di bombardare la Libia con gli aerei italiani ha detto di condividerne lo spirito, dichiarando.....

martedì 26 aprile 2011

Lemmario di guerra "V" come Voltagabbana

Marco Cedolin
Quasi tre anni fa Silvio Berlusconi firmava un trattato di amicizia con la Libia, nel quale prometteva a Gheddafi che l'Italia mai avrebbe aggredito lo stato libico, nè concesso le proprie basi militari a qualcuno che avesse avuto intenzione di aggredirlo.
Un paio di mesi fa, quando spiravano i primi venti dell'insurrezione libica, interrogato in merito, il caramogio di Arcore affermava di non avere ancora telefonato a Gheddafi, perchè non intendeva disturbarlo.
Qualche giorno e un paio di telefonate con la Casa Bianca dopo, il Cavaliere dichiarava che in seguito a quanto stava accadendo in terra di Libia il trattato di pace doveva considerarsi temporaneamente sospeso.
Alla metà di marzo, il piccolo salapuzio, accondiscendeva a mettere a disposizione le basi militari italiane, nel caso l'ONU avesse deciso di bombardare la Libia e procedeva al sequestro dei beni di Gheddafi, come ordinatogli. 
Il 18 marzo iniziava di fatto la guerra contro la Libia , le basi militari nostrane diventavano uno dei maggiori trampolini di lancio ed i caccia italiani partecipavano alle scorribande, ma solamente con compiti di appoggio e non in missione di bombardamento.....

venerdì 22 aprile 2011

Lemmario di guerra “D": Droni, robot e predatori di vite

Marco Cedolin
La risposta del premio Nobel per la pace Barack Obama alla richiesta di aiuto dei ribelli libici in difficoltà, non brilla certo per originalità, pur tuttavia contiene incontrovertibili elementi di concretezza.
Per adesso niente soldati, che gli Stati Uniti centellinano con il contagocce, essendo impegnati ad occupare in armi i quattro angoli dell’impero e neppure “carne da macello” gentilmente offerta dagli alleati, anche loro piuttosto a corto di fiato e di uomini.
Ma piuttosto scintillanti robot, che ammazzano e storpiano con l’efficienza che solo le macchine possiedono e fanno anche più paura dei militari, perché se un soldato stermina una famiglia inerme o trucida donne e bambini esiste sempre la remota possibilità che venga chiamato a rispondere delle proprie azioni. Se al contrario l’autore del massacro è un robot decade ogni responsabilità. Vorremo mica smontargli la cpu o prendercela con i suoi circuiti stampati.....

Il caos organizzato che ci aiuta a non pensare

Marco Cedolin
Avete presente il trucco usato dai gestori d’inceneritori, acciaierie, cementifici ed impianti sui generis, per aggirare i limiti di legge concernenti le emissioni inquinanti? Costruiscono camini più alti e più grandi, per aumentare la quantità di aria presente nei fumi, facendo si che le sostanze nocive pur rimanendo inalterate nella quantità e pericolosità si distribuiscano su un’area più vasta e risultino percentualmente più diluite, rientrando così nei limiti come per incanto, nonostante continuino ad ammazzare la gente come e più di prima.
Qualcosa di molto simile accade anche nell'informazione generalista (che è poi l’unica ad incidere realmente sull’opinione pubblica) dove le emissioni inquinanti sono costituite dalle notizie che dovrebbero preoccuparci ed i camini più alti somigliano da vicino al marasma di spazzatura mediatica all’interno del quale esse affogano dopo una breve agonia.
Nel corso dell’ultimo mese è accaduto praticamente di tutto, dalla tragedia di Fukushima  alla guerra imperialista in terra di Libia, passando attraverso l’efferato assassinio di Vittorio Arrigoni, gli sbarchi di massa dei profughi tunisini ed il continuo acuirsi della crisi economica di cui non s’intravvede la fine, probabilmente perché connaturata nel decesso definitivo del modello di sviluppo al quale siamo aggrappati. Solo per citare gli avvenimenti più eclatanti fra quelli che meritano attenzione......

mercoledì 20 aprile 2011

Lemmario di guerra "A": Aiuti agli insorti

Marco Cedolin
Già prima che l'insurrezione infiammasse la Cirenaica, manipoli di truppe scelte occidentali, con alla testa gli inglesi dei SAS, operavano segretamente in loco, con lo scopo di addestrare ed organizzare militarmente le fila dei ribelli.
Contemporaneamente, in maniera non ufficiale, alcuni paesi occidentali, Francia e Gran Bretagna in primis, rifornivano gli insorti di armi ed automezzi che avrebbero dovuto consentire loro di marciare vittoriosamente fino a Tripoli.
Ora che la guerra civile in Libia si trascina da settimane, senza che gli insorti abbiano guadagnato metri di terreno o credibilità, nonostante la copertura aerea e la propaganda mediatica gentilmente offerte dall'occidente, s'impone un cambio di strategia.....

martedì 19 aprile 2011

Nucleare? No, grazie, avevamo scherzato

Marco Cedolin
Dopo avere passato oltre un mese ad arrampicarsi sulle superfici di specchi troppo lisci, dopo avere mandato allo sbaraglio in Tv e sui giornali improbabili rappresentanti del mondo scientifico pervasi di cocente imbarazzo, dopo avere tentato di tergiversare laddove non esistevano spazi né margini, anche il governo italiano si è visto costretto a prendere atto del fatto che la catastrofe di Fukushima ha messo una definitiva pietra tombale sulla fallimentare esperienza della produzione energetica per mezzo del nucleare.
Pietra tombale la cui posa metterà in gravissima difficoltà tutti quegli stati che avevano sposato il nucleare e nei prossimi anni si ritroveranno costretti a smantellare decine e decine di centrali, senza avere il denaro per poterlo fare, dal momento che l'energia atomica è stata per decenni venduta a "basso costo" evitando di contabilizzare l'altissimo impegno finanziario derivante dallo smantellamento degli impianti, i cui costi erano stati demandati a "babbo morto".
Ora che il "babbo" è morto, l'Italia, grazie ai tanti "sovversivi e scellerati" che andarono a votare NO nel 1987, si ritrova in una posizione di assoluto privilegio, non vedendosi costretta nell'immediato futuro ad appesantire il proprio debito pubblico con i cospicui finanziamenti bancari ai quali dovranno giocoforza ricorrere tutti coloro che possiedono centrali nucleari da smantellare, ma non dispongono del denaro per poterlo fare.
Se la pretesa che gli antinuclearisti vengano pubblicamente ringraziati dai fan dell'atomo sulla via del pentimento....

lunedì 18 aprile 2011

Lemmario di guerra “C”: Crimini di guerra e contro l’umanità

 Marco Cedolin

Sono sempre e solamente i presunti crimini commessi dagli altri: Milosevic, i talebani, Saddam Hussein, Gheddafi e chiunque non faccia parte della confraternita dei “buoni”.
I soldati americani ed i loro alleati fanno strage di donne e bambini, bombardano ospedali ed ambulanze, bruciano la popolazione con il fosforo bianco, torturano i prigionieri, usano bombe a grappolo e proiettili all’uranio impoverito e compiono ogni genere di nefandezza sia umanamente immaginabile, ma di crimini non ne compiono affatto.....

domenica 17 aprile 2011

Tremonti: quale disoccupazione?

Marco Cedolin
In tutta evidenza il ruolo di ministro delle Finanze, in Italia, è di quelli che danno alla testa, inducendo chi lo ricopre ad indulgere in esternazioni di dubbio gusto e di ancor più dubbia fondatezza. Padoa Schioppa si distinse a suo tempo per avere definito “bamboccioni” i giovani italiani, manifestando la pochezza del proprio pensiero e coniando un neologismo ancora oggi molto in voga.
Giulio Tremonti, durante il recente vertice del Fondo Monetario Internazionale tenutosi a Washington, non lo ha certo eguagliato in quanto ad originalità, ma ha in compenso dimostrato di possedere una fantasia visionaria fuori dal comune e lo stesso scarso rispetto nei confronti degli italiani manifestato dal suo predecessore, coniugato con abbondanti dosi d’insensibilità nei confronti dei moltissimi immigrati oggetto di sfruttamento nel nostro paese......

sabato 16 aprile 2011

La morte di Vittorio Arrigoni e quella dell’informazione

Marco Cedolin
A differenza di molti amici e colleghi non ho avuto la fortuna di conoscere Vittorio Arrigoni personalmente, di pranzare con lui, di raccogliere le sue testimonianze in una conversazione privata, di coltivare con lui un’amicizia, e purtroppo mai più ne avrò occasione. Spesso ho comunque preso visione del suo lavoro, ascoltato ciò che raccontava da Gaza, solidarizzato con le sue battaglie che erano le stesse di chiunque abbia a cuore le sorti del popolo palestinese.
Ragione per cui mi ritrovo a piangere, se non un amico, un uomo che stimavo profondamente e che ha pagato con la vita il suo coraggio ed il suo essere “uomo” in un contesto  dove la maggior parte di coloro che lavorano  nell'informazione sono semplicemente saltimbanchi e guitti da cortile (vero Travaglio e Saviano?) che suonano la musica del proprio padrone, in cambio di prebende e comode poltrone in TV.
Non voglio entrare nel merito delle dinamiche che ruotano intorno all’assassinio di Vittorio, né tentare di confutare le stonate e fantasiose ricostruzioni dell’accaduto dispensate dai media, né tantomeno proporre una mia verità irrefutabile, esternando granitici convincimenti. Mi limito a sottolineare come in ogni azione, soprattutto in quelle più efferate, vada ricercato il “cui prodest” che ha mosso la mano dell’assassino. E constatare come dall’uccisione di Vittorio solamente un   soggetto, Israele, tragga di fatto una lunga serie di vantaggi.....

martedì 12 aprile 2011

Il business solidale è funzionale alle "guerre umanitarie"?

Marco Cedolin
Quello della solidarietà internazionale è un universo estremamente composito che negli ultimi decenni ha conosciuto una crescita esponenziale in grado di stravolgere in profondità tanto gli obiettivi originari dei progetti quanto le dinamiche attraverso cui le varie organizzazioni interagiscono con le realtà specifiche all’interno delle quali si trovano ad operare.
Si stima che nel mondo siano attive ad oggi almeno 50.000 ONG che ricevono oltre 10 miliardi di dollari annui di finanziamenti ed occupano centinaia di migliaia di operatori distribuiti su vari livelli, più della metà dei quali provenienti dai paesi occidentali.
La sola Associazione delle ONG Italiane raggruppa 160 organizzazioni, si interessa di 3.000 progetti in 84 paesi del mondo, occupa 5.500 persone e gestisce 350 milioni di euro l’anno.
Se un tempo dedicarsi alla solidarietà internazionale rappresentava una scelta di vita “per pochi”ardimentosi idealisti che avevano deciso di mettersi al servizio del prossimo, oggi quello in mano alle ONG è un vero e proprio mercato economico gestito attraverso le regole del marketing da professionisti della “solidarietà” formati per mezzo di master universitari e corsi di specializzazione che abbracciano le tematiche più svariate spaziando dal peacekeeping al commercio equo, alla cooperazione allo sviluppo.....

Lemmario di guerra "A": Armi italiane vendute a Gheddafi

Marco Cedolin

Notoriamente l'Italia è annoverata fra i maggiori produttori mondiali di armi, avendo nel 2008 superato perfino la Russia, con un fatturato di 3,7 miliardi di dollari derivante dalla vendita di armi all'estero. L'industria legata alla produzione di armi è forse l'unica nel nostro paese a non avere accusato il colpo della crisi economica, continuando ad incrementare costantemente i propri fatturati anche negli ultimi anni.
Affrontare una discussione incentrata sulla scarsa eticità riscontrabile nella costruzione di profitto attraverso la produzione di strumenti di morte sarebbe quanto mai opportuno. Così come sarebbe opportuno caldeggiare una futura riconversione dell'intero settore, magari sostituendo agli armamenti la produzione di energia rinnovabile.
Ciò nonostante, le critiche e le proposte orientate in questo senso, nel nostro paese sono sempre state molto scarse ed in periodo di crisi lo sono diventate ancora di più. Anche perchè larga parte di coloro che (almeno a parole) manifestano sensibilità nei confronti di questo tema, sono anche legati a doppio filo alle organizzazioni sindacali, assolutamente indisponibili a qualunque operazione possa mettere a rischio dei posti di lavoro....

lunedì 11 aprile 2011

Lemmario di guerra, lettera "N" come No Fly Zone

Marco Cedolin

Ufficialmente si tratta di un atto di guerra, certificato o meno dagli organismi che gestiscono proditoriamente le sorti del mondo cone l'Onu, consistente nell'impadronirsi dello spazio aereo di uno stato sovrano, con l'ausilio di un sofisticato sistema di armamenti che spazia dai satelliti ai droni, passando attraverso gli aerei spia ed i caccia militari.
Impedendo di fatto il volo di qualunque velivolo possa venire ricondotto allo stato oggetto del provvedimemto, all'interno del suo spazio aereo.
Naturalmente tale impedimento viene applicato tramite l'uso della forza, abbattendo qualsiasi aereo o elicottero abbia l'ardire di alzarsi in volo e distruggendo qualsiasi strumento di difesa antiaerea tenti di ostacolare i pattugliamenti dello spazio aereo e le eventuali azioni di guerra.
Ad iniziare dalla guerra in Libia, il concetto di no fly zone si è notevolmente distaccato dalla sua natura primigenia, assumendo connotati profondamente diversi da quelli descritti e trasformandosi di fatto in una sorta di no life zone che somiglia molto da vicino ad un'operazione di guerra totale.....

sabato 9 aprile 2011

Sala d'attesa

Marco Cedolin

Quello del 9 Aprile, a Roma e in varie città d'Italia è stato un sabato di mobilitazioni e proteste contro la piaga della precarietà e più in generale contro la demolizione del mondo del lavoro
che pregiudica le prospettive occupazionali di giovani e meno giovani, contribuendo a ridurre sul lastrico una marea di famiglie.
Proteste quanto mai legittime, soprattutto in un momento come quello attuale nel quale il baratro della disoccupazione e della precarietà sta approfondendosi sempre più, senza che la classe politica sembri intenzionata a proporre una qualche soluzione.
Proteste colorate e pacifiche, vissute nello slogan "il nostro tempo é adesso" che campeggiava su molti striscioni, fra i giovani partecipanti alle manifestazioni.
Proteste sacrosante che meritano tutta la nostra condivisione, ma al contempo stridenti di contraddizioni manifeste che balzerebbero all'occhio anche ad un osservatore disattento.
Perchè una protesta contro la precarietà e l'annientamento del mondo del lavoro, vissuta unicamente nella difesa di satus quo che non esistono più e priva di un messaggio forte che domandi a gran voce l'abolizione della legge 30 e l'istituzione di un reddito di cittadinanza, uniche pietre miliari sulle quali si potrebbe tentare di costruire almeno i presupposti perchè i lavoratori italiani possano riconquistare un minimo di dignità?.....

venerdì 8 aprile 2011

Lemmario di guerra, lettera "C": Civili

Marco Cedolin
Secondo logica, se fosse la logica a muovere gli eserciti, il potere finanziario, i camerieri della polica ed i giornalisti, sarebbero costituiti da tutte quelle persone che non vestono una divisa, militare o paramilitare e non sono impegnati in un conflitto armati fino ai denti.
Ma stiamo parlando di guerra e di fronte alla guerra ogni anelito di logica e di buon senso svanisce in una dissolvenza, facendo si che si entri nell'ambito dell'imponderabile, dove i contorni delle cose sfumano e la realtà si manifesta costituita da sensazioni soggettive assai poco reali.
Accade così che ci siano "civili" buoni che imbracciano lanciagranate per combattere l'odiato Gheddafi e civili cattivi che pur disarmati non meritano questo titolo in quanto appoggiano il dittatore.....

giovedì 7 aprile 2011

Lemmario di guerra, lettera "S" : Scudi Umani

Marco Cedolin

La presenza e l'uso smodato degli scudi umani è un elemento imprescindibile della mitologia di ogni guerra “umanitaria”, tanto quanto lo sono le fosse comuni, le armi di distruzione di massa, i mercenari spietati e la crudeltà mefistofelica del dittarore di turno.
Solo per una strana ironia del destino, quando alla mitologia si sotituisce la realtà, tutti i crimini più esecrabili che vengono tardivamente alla luce portano sempre la firma dei "guerrieri umanitari", il cui animo “troppo sensibile” ha reagito negativamente all'eccesso di stress, inducendoli a mettere in atto realmente le stragi e le torture inventate dalla propaganda. Basta vedere Falluja ed Abu Grahib, per comprendere in quali allucinazioni della mente l'eccesso di “sensibilità”, aiutato da quello di stimolanti ed allucinogeni, possa condurre un essere umano in divisa.....

mercoledì 6 aprile 2011

Lemmario di guerra, lettera "U" come uranio impoverito

Marco Cedolin

Nel novero degli “aiuti umanitari” dispensati a pioggia in quei paesi dove una parte del popolo vuole conquistare la "democrazia e la libertà" certificate dall'occidente, ma occorre un aiutino e magari qualche bastonata per convincere l'altra parte di popolo che non è dello stesso avviso, riguardo alla bontà di una scelta tanto improvvida, l'uranio impoverito non manca mai, quasi si trattasse del toccasana democratico per antonomasia.
Abbiamo (si abbiamo, perchè l'Italia in queste operazioni è sempre presente) distribuito uranio impoverito nella ex Jugoslavia, in Afghanistan, in Iraq, senza mai lesinare nelle dosi e senza alcuna parsimonia. Ed oggi stiamo dispensandolo in Libia, con la stessa generosità, affinchè non si possa dire che facciamo dei distinguo di etnia o di razza.
L'uranio impoverito non è propriamente un toccasana per la salute dei malcapitati che ne vengono a contatto.
Nonostante, come alcuni lettori amici del nucleare hanno fatto notare, si tratti di un materiale usato anche in attrezzature non belliche come i satelliti, gli elicotteri, gli aerei civili e le barche a vela da competizione (le scorie radioattive si devono pur riciclare e se si riciclano gratis meglio ancora) è proprio in campo bellico che esso trova la collocazione più consona e viene maggiormente utilizzato....

martedì 5 aprile 2011

Montezemolo salverà la patria

Marco Cedolin

Sono molti i brutti film in proiezione ed in programma nella realtà italiana.
La guerra, la disoccupazione e sottoccupazione ormai diventate regola, le ondate migratorie totalmente fuori controllo, il governicchio del salapuzio di Arcore completamente in balia dei dettami provenienti dall'estero e un'opposizione carnevalesca la cui testa alligna ormai in pianta stabile negli Stati Uniti alla corte di Obama.
Fra i peggiori trailer che vanno in onda sullo schermo "Italia", sicuramente uno dei più inquietanti è costituito dalla discesa in campo dell'imprenditore d'accatto Luca Cordero di Montezemolo, in qualità di politico "illuminato" deputato a salvare la patria.
Il passato del "prenditore" Montezemolo è quello tipico di tante mediocri figure di terz'ordine, ritrovatesi a gestire imperi industriali e finanziari che accumulano capitali miliardari costruendo profitti privati con l'ausilio del denaro pubblico (Fiat, Ferrari, La Stampa, NTV) ed a presenziare lobby e confraternite di mero sciacallaggio sociale quali Confindustria, Luiss ed il think tank Italia Futura. Con in più la perla costituita dall'avere sovrinteso in qualità di direttore del comitato per l' organizzazione dei Mondiali di calcio d'Italia 90 all'edificazione con il denaro pubblico del più orribile stadio di calcio italiano (Delle Alpi di Torino) andato incontro alla demolizione dopo neppure 20 anni di vita.....

sabato 2 aprile 2011

Sono insorti, le prime 15 vittime “ufficiali” dei bombardamenti NATO

Marco Cedolin

Stando a quanto riportato da giornali e TV, fin dall'inizio dell'insurrezione le truppe di Gheddafi (leggasi esercito libico) bombarderebbero i civili, facendone scempio indiscriminatamente. Nonostante nessuna di queste stragi sia mai stata documentata e contestualizzata oggettivamente e le truppe libiche possiedano un arsenale (oggi privo anche dei pochi caccia ormai distrutti) estremamente modesto, se confrontato con quello messo in campo dalle potenze occidentali.
Gli alleati volenterosi hanno già lanciato centinaia di missili da crociera, dal potere distruttivo enorme, usano cacciabombardieri di ultima generazione, sparano proiettili e missili all'uranio impoverito, ma stampa e TV raccontano che vengono colpiti solo obiettivi strategici militari e soldati dell'esercito libico che in quanto tali non hanno diritto di assurgere allo status di martiri carbonizzati, ma solo quello di appartenere alle infrastrutture militari inanimate.
La TV libica ha a più riprese documentato molti bombardamenti, fra i quali quello di un ospedale, che hanno fatto stragi fra la popolazione civile di ben più ampia portata rispetto a quelle attribuite a Gheddafi. E la cosa non dovrebbe in fondo stupire più di tanto, alla luce dell'armamentario pesante usato dalla coalizione occidentale.....