mercoledì 30 settembre 2009

CHI URLA PIU' FORTE!


Marco Cedolin

Gli investimenti in armi e dotazioni militari non riguardano più solamente gli equipaggiamenti destinati al confronto con un nemico “in divisa”, al contrario soprattutto negli ultimi anni si stanno moltiplicando gli sforzi economici destinati a fronteggiare un altro tipo di nemico, considerato in propensione futura evidentemente ben più pericoloso di un esercito belligerante. I contestatori, i manifestanti che ben presto potrebbero riempire le piazze, i cittadini che rimasti senza lavoro e senza prospettive potrebbero passare dal mugugno alla protesta attiva, sembrano infatti preoccupare un po’ tutti i governi (o se preferite il governo unico che regola l’ordine mondiale) che si stanno affrettando ad “acquistare” le opportune contromisure per fronteggiarli.

Il nuovo cannone sonoro LRAD, usato nei giorni scorsi dalla polizia americana nei confronti dei contestatori del recenteG20 a Pittsburg, al quale il quotidiano Repubblica dedica un lungo articolo, rappresenta solo una delle nuove armi definite “non letali” che potrebbero aiutare la polizia nel mantenere l’ordine pubblico, anche nella prospettiva di situazioni particolarmente difficili come potrebbero essere quelle degli anni a venire. Progettato dall’'American Technology Corporation il nuovo cannone a forma di antenna parabolica (fino ad oggi utilizzato negli scontri bellici veri e propri) qualora usato al massimo della sua potenza, può raggiungere un livello di pressione sonora tale da superare la soglia del dolore e danneggiare in maniera permanente il sistema uditivo umano, provocando inoltre soffocamento, nausea e vomito.

Oltre al cannone in oggetto, di armi potenzialmente“non letali” ne esistono in realtà molte, alcune già in dotazione presso le forze di polizia di svariati paesi, altre ancora nella fase di sperimentazione.
A questo proposito è curioso osservare come in una missiva destinata da alcuni sindacati di polizia al ministro dell’Interno nello scorso mese di luglio, venissero manifestate tutta una serie di richieste, aventi per oggetto proprio la dotazione di nuove armi “non letali” da destinare al mantenimento dell’ordine pubblico. Fra di esse venivano elencate nell’ordine:

Sfollagente elettrico che sprigiona una scarica fra 50.000 e 900.000 volt, in base ai modelli. Si aziona con un pulsante e, in un quarto di secondo, fa contrarre i muscoli, mentre da 1 a 5 si cade semiparalizzati per 7 minuti. Costa 80 Euro e si alimenta con 2 normali pile.

Proiettili di gomma che un’apposita pistola spara fino a 50 m, costituiti da cartucce in gommapiuma che si deformano all’impatto senza penetrare la pelle. Costo dell’arma 292 Euro. In Francia si sottolinea essere in dotazione ai Gruppi d’intervento della Polizia Nazionale e alle Brigate anti-criminali. Esistono pure apparecchi fissi, come il Modular Crowd control, con potenza di 600 colpi in successione per disperdere grandi assembramenti e frazioni di folla violenta.

Nuovi cannoni ad acqua controllati con un joystick dall’interno del veicolo. Sparano 15 litri al secondo a 30 bar. Con l’aggiunta di additivi l’acqua può anche venire elettrificata (per il comprensibile piacere dei cittadini in protesta) o colorata per facilitare l’individuazione e l’arresto dei facinorosi.

Spray irritante che acceca per 30 minuti, fino a 4 metri. Alcune bombolette contengono gel paralizzante al pepe. In Italia, col principio attivo al 10%, è legale anche l’uso e costano 32 Euro l’una.

Guardiano silenzioso, costituito da un raggio a microonde da 95 giga hertz, sparato dalle camionette con una parabolica manovrabile (sorella di quella del cannone sonoro). Alza a 54 gradi la temperatura della pelle fino a 500 m, senza ustionare, provocando una fuga istantanea.

Pistole elettriche (laser) consistenti in due freccette a filo che si piantano nei vestiti dando uno shock da 50.000 v. Negli USA sono già in dotazione a 9800 dipartimenti di Polizia su 18000. In Gran Bretagna vengono usate dalla Metropolitan Police.

Armi acustiche; portatili o su jeep, che colpiscono le funzioni motorie attraverso l’emissione di infrasuoni a bassa frequenza;

Negtun, consistente in una rete che viene sparata ad aria compressa sul bersaglio, al fine di immobilizzarlo.

Nuovi blindati rg12, gli unici veicoli antigranate per l’ordine pubblico, nel 2005 l’Arma dei Carabinieri ne ordinò 30 in Sud Africa al costo di 10 milioni di dollari l’uno.


Tempi duri dunque nell’immediato futuro per chiunque abbia la “malaugurata” idea di scendere in strada a protestare, magari contro la costruzione di un nuovo inceneritore, di una galleria del TAV o di una centrale turbogas, ma anche per difendere i propri diritti ed il proprio posto di lavoro vaporizzatosi per effetto della globalizzazione. Tempi duri per tutti i cittadini “scontenti” che si troveranno a confrontarsi con un vero e proprio “armamentario da guerra”, destinato ad annichilire le loro pretese, ben prima che queste possano diventare anche solo potenzialmente pericolose. Anche questo è il “progresso” che potrebbe ben presto trovare gli opportuni appoggi legislativi proprio fra le righe di quel Trattato di Lisbona la cui ratifica sembra ormai imminente.

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